L'indice dei VRay Tutorial


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Il render è solo una copia

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Questo 2010 è stato per me un anno davvero ricco di esperienze! Con tanti di voi ci siamo incontrati ai corsi, abbiamo scambiato idee, siamo un po’ cresciuti insieme, sono molto cresciuto grazie a tutti voi.

Per salutarvi e ringraziarvi tutti ci vorrebbe un post bello lungo! Per cui vi prego ci accettare un saluto affettuosissimo a tutti gli iscritti, ed un abbraccio caloroso per tutti i corsisti anche da parte di Ivana e Carmine 🙂

Ora però vi devo un discorso di fine anno! Sembrerò un brontolone che ripete sempre le stesse cose, ma la mia è una missione: farvi il buco in testa e modificare il modo con cui si guarda al rendering!

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Le parole sono tutto, le parole materializzano i concetti: cambia una parola ed hai cambiato il concetto. Usa la parola sbagliata 1000 volte ed alla fine ne avrai perso il senso. Si può ingannare con le parole, ma si può anche – come nel nostro caso – invertire il processo iniziando ad usare le parole giuste, restituendo significato alle cose che erano diventate meccanismi senz’anima.

RENDER FOTOREALISTICO. Ormai lo trovo fuorviante. E’ un render, è fotografico ed è realistico. Ma una cosa è la percezione reale che riceviamo dai nostri occhi, altra cosa è una fotografia. Se ci pensate un attimo la vista e la foto sono 2 cose completamente differenti. Allora cosa imitiamo con il render fotorealistico? La realtà o la fotografia? Naturalmente la fotografia, prendendo da essa le problematiche, gli stili, le possibilità infinite di comporre, illuminare, creare.

V-RAY LIGHT. Cos’è? Una luce.. ok. Ma cosa rappresenta? Rappresenta le bank light, usate negli studi fotografici da decenni. Ecco che si apre un nuovo scenario. Come e dove si posizionano? Basta vedere come e dove si posizionano le bank light in uno studio reale ed avrai la risposta. Sulle V-Ray light non c’è letteratura (solo tutorial), sulle bank light e sul come si posizionano le luci in uno studio c’è molto.

– Per non parlare di COLOR MAPPING. Parametro misterioso, oggetto di studi sperimentali in tutorial di mezzo mondo. Ma se lo chiamassimo “Tone Mapping” (mappatura dei toni), oppure “tone compression” (compressione dei toni) vedremmo apparire di tutto in Google. Dalla problematica alla soluzione, passando per i software più comuni utilizzati dai fotografi per comprimere i toni quando la gamma luminosa è troppo ampia.

Per questo amo parlare di  Render fotografico, preferisco pensare alle bank light, amo riflettere sull’esposizione e sulla compressione dei toni come un vero fotografo. Sono parole che mi aiutano ad avere sempre chiaro di cosa sto parlando, mi aiutano ad avere tutto sotto controllo, a capire più facilmente cosa non va, a crescere profondamente nella mia professione e mi aprono ad un bacino culturale immenso che è la fotografia.

Tutti possono mettere 4 note in fila, ma chi può creare questo? (ascolta)

Allo stesso modo tutti sanno mettere 4 spunte, ma la visione è un’altra cosa.

Questo auguro a tutti voi, in particolar modo a chi ha preso parte ad uno dei miei corsi: non date importanza ai parametri più di tanto, è fuorviante. Sviluppate piuttosto la sensibilità, scattate tante foto, analizzate quelle che vi colpiscono, chiedetevi perché vi hanno colpito. Leggete libri che parlano di fotografia, esposizione, inquadrature ed iniziate a “vedere” oltre il rendering, iniziate a sentirvi fotografi.

Volete davvero fare il salto di qualità? Imparare a visualizzare mentalmente quello che desiderate, in fondo il render è solo una copia: bella come la vostra visione.

Auguri di cuore
Ciro Sannino

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Rendering realizzati da alcuni partecipanti ai miei corsi
(Novembre/dicembre 2010) >  Info prossimi corsi

Info prossimi corsi *

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Commenti

  1. Liliana 28 dicembre, 2010 11:51 am

    Grandiosi ragazzi, siete stati bravissimi!!!
    Complimenti ad alunni ed insegnanti 🙂

  2. Lorenzo 28 dicembre, 2010 2:25 pm

    Finalmente una persona che ha la mia stessa idea di render fotografico, bravo! ottimi spunti! Approfitto per farti gli auguri di buone feste e di buon anno.

  3. albeat 28 dicembre, 2010 2:58 pm

    Bello l’articolo l’ho trovato molto interessante, è molto stimolante iniziare a gurdare le cose da un’altro punto di vista.
    Grazie e buone feste

    Albeat

  4. Fabio 28 dicembre, 2010 5:22 pm

    Auguri anche a te Ciro da parte di un fotografo, un treddista, ma in fondo solo un semplice osservatore…….

  5. Jaco 28 dicembre, 2010 6:15 pm

    Bella riflessione sull’utilizzo di uno strumento di lavoro, in questo caso il programma/i con cui produrre dei rendering…
    Buon Anno 🙂

  6. nano_sardo 28 dicembre, 2010 7:58 pm

    Ciao Crio, gran bella guida 🙂 Sei sempre il migliore.
    Sono già curioso di sapere di cosa tratterà il tuo prossimo articolo 🙂

    Ciao Ciro

    Antonio

  7. anastasio 28 dicembre, 2010 9:18 pm

    veramente bravi….

    complimenti a tutti voi

  8. max 29 dicembre, 2010 1:51 pm

    …Bravi…..non ho parole che Bravi.
    Non ho mai fatto un corso con “Il CIRO”(anche se prima o poi me lo faccio sto regalo)ma da quando seguo sto sito…,cavoli, il bello di usare MAX diventa Stupendo come tutti i rendering che vedo.

    Auguro a Tutti un 2011 strepitoso e speriamo anche morbido con quella giusta dose di “chamfer”:)

  9. Pasquale 3 gennaio, 2011 11:11 am

    Mi associo a tutti voi sui complimenti ai ragazzi e a Ciro che con i suoi articoli mi stimola ed entusiasma continuamente. Grazie e auguro un 2011 strepitoso.

  10. Mauro 4 gennaio, 2011 7:45 am

    Ciao Ciro auguri anche a te, concordo pienamente con quello che dici, a volte si bada di più ai settaggi che al dedicarsi come prima cosa alla scena globale e a quell’ inquadratura che rende il tutto veramente accattivante.
    Spero di incontrarti in qualche tuo corso, semmai un giorno lo tenessi a Mantova, bellissima città, magari in un antico palazzo gonzaghesco.

    Mauro

  11. giuseppe galli 4 gennaio, 2011 2:33 pm

    Grande Ciro …. Ciro il Grande … ci piace!.Pensate che una volta ho “venduto” una foto per render e mi hanno detto che un po’ si vedeva che era finto!.L’essere umano vede con il cervello e soprattutto vede quello che vuole vedere o che voi volete fargli vedere.Vedevano del finto perchè io gli avevo detto che era un render! …. fantastico!… Sono uscito dall’incontro senza il lavoro ma contento e certo che la madre dei cretini è sempre in cinta …. . Ma quello che è assurdo è che nel 2010 li ho incontrati tutti io!.
    Buon 2011 a tutti … speriamo in grandi cambiamenti!.

  12. dandy 6 gennaio, 2011 12:15 pm

    Davvero complimenti x le immagini…Ma soprattutto complimenti a Ciro e i suoi collaboratori ke CREANO qst ragazzi….

    BUON 2011 A TUTTI

  13. dandy 14 gennaio, 2011 1:28 pm

    Ciro 1 domanda…ma x ottenere 1 immagine cn quelle risoluzioni quanto tempo effettivo di calcolo occorre??

  14. admin 17 gennaio, 2011 12:06 pm

    Ciao DANDY!
    Dipende molto dal pc che hai… ma la cosa più importante, che tutti sottovalutano, è: quanto ci vuole per preparare la scena per il render finale? Questa è la vera domanda, per questo al corso punto molto sul trasferire un metodo di lavoro. Il tempo per il render finale è solo una parte.

  15. 24sprint 15 febbraio, 2011 9:55 am

    complimenti! E’ la prima volta che scrivo anche se è da tempo che frequento il tuo sito.
    Grazie per il vostro lavoro.

  16. Fil 4 maggio, 2011 9:42 am

    Sbaglio o c’è moltissimo di Evermotion?
    Tipo scene complete solamente riadattate???
    Mah….

  17. admin 4 maggio, 2011 11:17 am

    X FIL
    Sicuramente 7 su 9 (quasi 80%) sono modellate da zero, ma cmq poco importa perché quello che studiamo al workshop è l’illuminazione ed il rendering. E per imparare quella può andar bene, come base, anche una scena Evermotion.

    Sia chiaro, non scrivo per rispondere a te, FIL, ma per suggerire a futuri partecipanti che potranno utilizzare una scena propria oppure partire da una già pronta, a patto che l’illuminazione venga progettata da zero.

    Se poi – addirittura – ti andrà di ARGOMENTARE,
    mi troverai ben disponibile ad ogni tipo di confronto.

  18. Mastro 8 novembre, 2011 7:04 pm

    Render FOTOREALISTICO lo trovo fuorviante…

    Con render fotorealistico si intende di fatto la creazione di un’immagine basata sulla simulazione accurata, del funzionamento della luce nella realtà, phos = luce , fotografia = disegnare con la luce, render fotorealistico = creare un’immagine digitale simulando il funzionamento della luce nella realtà.
    Non imitiamo la fotografia realizzando un render fotorealistico, ma agiamo in modo un pò simile alla fotografia, imitando la realtà attraverso la simulazione del funzionamento della luce in essa.

  19. Ciro Sannino 9 novembre, 2011 9:34 am

    Hei Mastro,
    grazie per il ripasso di greco, ma non dovevi scomodarti, davvero 😉

  20. Marina 10 novembre, 2011 11:26 am

    “Mastro” sei davvero intellettivamente povero. Oltre alla lezione di greco, a dir poco ridicola e gratuita, non hai capito niente di quello che il post diceva. Qua parliamo di cose che trascendono il greco spicciolo, cose che Ciro ha spiegato, e spiega, egregiamente e non c’è bisogno che le ribadisca io. Sei l’unico che non ha capito niente ed io al posto tuo mi farei una domanda. Ad ogni modo abbiamo già parlato troppo di te e non voglio soffermarmi ancora con chi spreca tempo ed i nostri spazi dove finalmente non si parla di paramenti né di tutorial ma di princìpi e di cose vanno ben aldilà di meri esercizietti stilistici; per questo grazie Ciro e complimenti per l’importante lavoro intellettivo che fai per noi e per gli spunti che ci REGALI sempre e che non sono mai banali. Prima o poi parteciperò ad un tuo corso 😉 Grazie ancora

  21. danilo 23 novembre, 2011 10:46 pm

    Bel sito e i corsi sembrano molto interessanti…peccato che molte delle scene renderizzate dai ragazzi ai corsi sono palesemente scene già impostate presenti negli archinteriors di evermotion alle quali sono stati cambiati gli oggetti all’interno (potrei dirti una per una quali sono)…

  22. Ciro Sannino 26 novembre, 2011 3:53 pm

    Ciao DANILO,
    grazie per i complimenti sul blog ed i corsi… su questi forse è meglio specificare che si tratta di un workshop di fotografia applicata al render. Il modello può essere proprio oppure palesemente di un altro, quello che conta è che materiali, luci, inquadratura e render finale siano realizzati dall’operatore velocemente e secondo una logica produttiva. Le impostazioni, i materiali e le luci a cui tu ti riferisci sono, ovviamente, azzerate ed ignorate (resta giusto il modello grezzo).
    Lo so che non potevi saperlo, ma del resto sarebbe assurdo il contrario. (Le immagini di questa pagina sono un piccola parte. Qui trovi una gallery più ampia > http://www.facebook.com/media/set/?set=a.10150531276549199.472582.304695944198&type=3 )

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